Dopo aver effettuato alcune, opportune correzioni, sottoponiamo ai nostri lettori le note autobiografiche forniteci da Massimo Guandalini, AUC del 33° corso della Smalp e principale propugnatore delle iniziative a favore dei bambini ugandesi, che il nostro sito ha l’onore di presentare ed appoggiare.
Il CdR di IPDV

di Massimo Guandalini


Nel 1939 la Sig.ra Guandalini partorì il suo ottavo figlio, che fu chiamato Massimo. Poi ne fece altri 3 (eravamo pari, 5 maschi e 5 femmine, ma l’ultima nata mise i maschi in minoranza) dopodiché la famigliola fu al completo.
 Quando il capofamiglia morì, Massimo aveva 17 anni. Il Papà aveva lasciato molti debiti e molte farmacie, nelle quali lavoravano la maggior parte dei fratelli maggiori: per tal motivo il nostro si sentì in dovere di laurearsi velocemente, al fine di dare una mano in casa.  Questo avvenne nell’estate del ’62: fino alla Primavera del ’63 aiutò i fratelli in farmacia, poi partì per il sevizio di leva.

Ad Ascoli Piceno per tre mesi (secondo classificato alla fine del Corso e per questo mandato negli Alpini come da suo fortissimo desiderio, nonostante provenisse nativo della Bassa Padana), poi per tradotta ad Aosta, Scuola Militare Alpina. Qui altri 3 mesi durissimi, con molte consegne e CPR per contestazioni varie verso certi ufficiali. Lo fanno comunque Sten e verso Natale lo mandano a casa, in attesa dell’assegnazione al reparto.
Grande meraviglia, il telegramma dice che si deve presentare al Castello: dovrà istruire un plotone di AUC fucilieri.
Il primo giorno deve trovarsi a Mont Fleury alle sette di mattino, ma la sveglia non suona e si becca subito dal Capitano “Tenebra” un paio di giorni di arresti.
Cominciamo bene…
Passa varie settimane al servizio del Cap. “Tenebra” che, come dice il nomignolo, si possono immaginare non molto allegre.
Ma arriva il Cap. Spreafico, vero alpino, eccezionale alpinista, un vero uomo, sempre allegro e dai modi garbati. Addirittura vuole che gli Sten in privato gli diano del tu (cosa mai vista alla Chiarle). Un plotone - in alcuni momenti due - del 35° Corso viene affidato alle cure del nostro. Non si sa con quali risultati; comunque, forse per l’innata bontà del Capitano, passano tutti ASC e poi Sten.
Nel frattempo il nostro, nei tanti mesi in Aosta, trova il modo di scuffiarsi dietro ad una valdostanina, così la mattina i suoi occhi sono molto piccoli - cosa che non passa inosservata. Come ufficiale più giovane (e quindi di coda durante le marce), trova il sistema di dormire camminando, in pianura.

Viene congedato nel Settembre del 1964 e dopo un paio di mesi si sposa la valdostana, che lavora all’amministrazione del Traforo del Monte Bianco a Courmayeur. Lì si va ad abitare e mentre la donna lavora (proprio come in Africa, che grande segno di civiltà!!) lui se ne va in montagna a sciare, incontrandosi spesso con Walter Bonatti.
Dopo l’inaugurazione del Traforo (nel 1965, alla presenza di De Gaulle e Fanfani: l’articolo “il”) la valdostana lascia il suo lavoro portato a termine: si va a Bologna. Ma il Guanda non abbandona la Valle: anzi, per la sua grande passione per lo sci-alpinsmo, vi fa spesso ritorno, e si sgura molti ghiacciai e molti 4.000. Ad un certo punto si “fa” una casetta a St. Rhemy, nell’alta valle del G.S. Bernardo, dove trascorre tutto il tempo libero. A Bologna nascono due femmine, una delle quali, anche lei farmacista, sposa in giovane età un valdostano (il sindaco di Aosta, amico del Guanda, dice in quell’occasione che dopo oltre trent’anni Massimo restituisce il maltolto): in pochi anni produce un paio di maschietti ed una femminuccia. Il nostro deve quindi dividere il suo affetto ed il suo tempo libero (ancora fa il farmacista a tempo pieno, nonostante tutto) fra gli adorati e simpaticissimi nipotini valdostani (cognome Vuillermoz, pensa un po’) e quelli ugandesi. Tant’è, Camilla dice al nonno di ricordarsi che “i suoi tre unici e veri nipotini sono loro”.

La risposta è che ciò è vero, ma che l’affetto per loro è uguale a quello che porta ai bimbetti ugandesi, molto meno fortunati.

 

Torna alla pagina iniziale