Damocle
di Simone Moro

 

Dioniso, il tiranno che governava Siracusa, venne proclamato da Damocle, l'adulatore, l'uomo più felice della terra. Il re, per convincerlo del suo errore, invitò Damocle a un banchetto, rivestendolo e trattandolo come un sovrano. Ma durante la festa , una spada sostenuta da un singolo crine di cavallo ,  fu appesa al soffitto proprio sopra la testa di Damocle ; e tutto questo per fargli  simbolicamente comprendere il tipo di felicità di cui gode un tiranno.
Esiste però un altro Damocle,  dove diversa è la natura della spada e diversi sono gli adulatori….. Non è più un crine di cavallo che regge precariamente in bilico la “spada” ma è qualcosa di più sottile ed invisibile.
Si trova nel bergamasco, in alta valle Brembana questa seconda leggenda di Damolce e dal 1985 ad oggi è stato possibile assistere per sole 3 volte alla materializzazione della storia. Di ghiaccio è la natura della spada, lunga 45 metri, pendente dal bordo superiore di un anfiteatro roccioso. Il crine di cavallo è rappresentato dal freddo, dalla sottile anima di questa candela ghiacciata e dagli inspiegabili equilibri che hanno permesso anche in questo ultimo inverno che la stalattite di ghiaccio riuscisse ad allungarsi nel vuoto fino a toccare terra. Oltre cinquanta tonnellate di ghiaccio che diventano una colonna e che suonano come una canna d’organo ad ogni colpo di piccozza inferto delicatamente dai suoi adulatori. Sono proprio loro, gli alpinisti del ghiaccio i visionari e gli adulatori di questa scultura naturale e ad oggi sono stati solo 3, come le volte in cui la colonna si è formata, coloro che hanno fatto questo viaggio verticale appesi alle punte di piccozze e ramponi e all’irresistibile desiderio di divenire una parte dell’anima di questa colonna ghiacciata.

Storia della cascata:

Era l’anno di passaggio dal vecchio al nuovo millennio il momento in cui decisi di concretizzare la mia adulazione verso Damocle e realizzare la prima salita di questo gioiello ghiacciato. Erano già otto anni che facevo spedizioni alpinistiche in himalaya ed in giro per il mondo, che avevo abbandonato le competizioni di arrampicata sportiva, ma con i limiti ed i pregi di un alpinista polivalente mi ero sempre mantenuto pronto ai giochi su roccia e ghiaccio di alta difficoltà. Anche io come altri avevo sognato nel vedere le immagini dei grandi campioni in azione sugli strapiombi rocciosi o ghiacciati delle loro cattedrali naturali e proprio perché ai sogni non ho mai posto dei limiti, avevo pianificato di divenire anche io artefice e non solo spettatore di queste acrobazie. Tra successi e sonore batoste mi ero sempre tolto delle soddisfazioni in roccia e avevo voglia di farlo anche su ghiaccio ma desideravo prima trovare la mia “cattedrale”.  Fu con questo spirito che seguendo le indicazioni di “Camos” Bruno Tassi e di altri amici che cominciai a sorvegliare questa cascata d’acqua che scende dal monte Pegherolo e che con i primi freddi dell’inverno si tramuta in una lancia ghiacciata. Una lancia però quasi sempre destinata a spezzarsi sotto il peso delle sue tonnellate e delle temperature ballerine di inverni troppo miti e brevi.
L’arrivo del nuovo millennio portò finalmente con se anche il regalo che la lancia di Damocle si trasformasse nella colonna ghiacciata più spettacolare che io abbia mai visto. Una perfetta colonna posizionata al centro della cattedrale che stavo cercando. Dopo pochi giorni dalla sua formazione ero già alla base della cascata e dopo una ricognizione dall’alto decisi di lanciarmi in questa piccola grande avventura di cristallo. Non disponevo di chiodi di ghiaccio efficienti e di buona qualità e per questo avevo lasciato in loco 4 precarie viti da ghiaccio faticosamente posizionate a due mani durante la mia ricognizione.  Nacque così la prima salita dal basso e senza dragone di questa aerea cascata di ghiaccio dove i sentimenti di terrore, entusiasmo e  felicità hanno fissato nella mia memoria un’indimenticabile momento di vita.
Sono sono più solo però ad avere corteggiato ed avuto Damolce. Quest’anno l’inverno è nuovamente e pienamente tornato ad essere protagonista dei mesi del calendario astronomico. Nel giro di dodici giorni  sono state due le salite di questa colonna. da un altro bergamasco Yuri Parimbelli  ,forte guida alpina  ed arrampicatore affermato, è riuscito il 12 gennaio 2006 nella prima ripetizione. Ezio Marlier, specialista valdostano del ghiaccio ed impegnato nel famoso ed apprezzato Ice tour in giro per le cascate delle alpi ha compiuto il 24 gennaio la terza ripetizione del tiro, in una danza verticale con i muscoli ed i nervi di 52 minuti.
Tutti e tre confermiamo non solo la difficoltà ma la precarietà di questa cascata che si sale probabilmente una sola volta  nella vita se non si vuole riporre troppa fede nella benevolenza del buon Dio.
Per questo motivo ci sentiamo di esortare gli amanti del ghiaccio di venire ad ammirare Damocle ma non esortiamo nessuno alla sua salita se non ricordando la piena ed autonoma assunzione di tutti i rischi che una scalata del genere comporta. Nel giro di pochissimi chilometri ci sono decine di comode, più sicure ed anche difficili cascate.
Oggi Damocle è anche dry tooling visto che dopo la mia salita del 2000 ho chiodato tutta la volta rocciosa che conduce al labro superiore a cui è appesa Damocle. In questo modo non sarà necessario attendere lunghi anni per toccare la lancia di ghiaccio ma bisognerà estrarre dallo zaino anche una buona dose di pompa…..

Tutti i ghiacciatori del bergamasco, i bar e gli alberghi e la gente che abita intorno a Damocle, in Valle Brembana, vi aspettano. Sarà anche l’occasione per raccontarvi di altre fantastiche cascate di altre valli della nostra silenziosa provincia.

 

Simone Moro, 138° AUC - Guida alpina, atleta, istruttore federale e, dal 1992 al 1996, allenatore della nazionale italiana FASI di arrampicata sportiva. Ha realizzato spedizioni alpinistiche sulle più alte montagne della terra (Himalaya, Karakorum, Thien Shan, Pamir, Ande, Patagonia, Antartide), individuando itinerari intorno al 10° (8b/8b+) di difficoltà. È, con Messner, l'unico italiano ad aver scalato l'Everest per due volte e dai versanti opposti. Recentemente insignito della medaglia d'oro al valor civile dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi e del premio Fairplay dall'UNESCO, ha pubblicato Cometa sull'Annapurna, Corbaccio, Milano, 2003. Le immagini e il racconto delle sue ascensioni sono disponibili sul suo sito personale.

Torna alla pagina iniziale

 

Informazioni tecniche:

Via: Damolce

Prima salita: Simone Moro 2000
( ripetizioni Y.Parimbelli e E:Marlier nel 2006)

Esposizione: Nord

Lunghezza: 45 metri  (dipende dove si fa sosta) ma consigliamo corde da 60 mt.

Difficoltà: IV+/ 6+

Bellezza: * * * * *  e lode

Accesso generale

Valleve è il comune sul cui territorio è situata Damocle e molte altre cascate. Si trova in Alta valle Brembana  a 52 km da Bergamo. Dall’autostrada uscire a Bergamo e prendere le indicazioni valli di Bergamo e successivamente per la Valle Brembana. Percorrerla interamente per 50 chilometri seguendo le indicazioni per Foppolo che è l’ultimo paese della valle, stazione sciistica, situata proprio dopo il comune di Valleve.

Accesso alla cascata

Damocle si trova 1,2 km dopo il centro abitato di Valleve in corrispondenza dell’unico ponte su cui transita la strada provinciale della valle Brembana. Subito dopo il ponte parcheggiare la macchina sulla destra (posto per 5/6 auto). Da li se si vuole ammirare e fotografare Damocle è sufficiente proseguire a piedi per 100 metri lungo la strada asfaltata e guardare dall’altra parte della valle…….
Da li si intuisce anche l’accesso alla base della colonna (5 minuti su traccia nevosa, dall’inizio del ponte su cui siete appena transitati in auto)

Torna alla pagina iniziale


Il Comitato di Redazione di IPDV ringrazia Simone Moro per aver consentito la pubblicazione del testo e delle foto realizzati per www.planetmountain.com.

Clicca sulle immagini per la versione in alta risoluzione